Corso SDD_all_SLIDE DA STUDIARE (1)

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Scene 1 (0s)

[Audio] Sociologia Delle Diseguaglianze ECONOMICHE E sociali Marianna Filandri [email protected] 6 Cfu A A 2024/25 Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri INForMAZIONI Programma, informazioni, ricevimen1 sulla pagina del corso su Campusnet: h;ps://www.dida?ca cps.unito.it/do/corsi.pl/Show?_id=fmn5 Altro materiale su moodle: h;ps://elearning.unito.it/scuolacle/enrol/index.php?id=3662 Importante registrarsi (per accedere al materiale).

Scene 2 (51s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri parte I Che cosa si intende per diseguaglianza? Cosa significa essere diseguagli? Diseguaglianza e differenza sono sinonimi? Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri differenza E diseguaglianza adamo è un magazziniere, EVA è una ricercatrice Sono differente o disuguali? Adamo = Eva Adamo ≠"Eva Adamo > Eva Adamo < Eva IdenCficare soggeD, ambiC, implicazioni/conseguenze.

Scene 3 (1m 24s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri diseguaglianza Perché parliamo di disuguaglianza e non di differenza? L’idea di disuguaglianza presuppone un ordine gerarchico, condizioni migliori e peggiori. La diversità invece presuppone semplicemente una differenza senza contenere altre accezioni (opposto essere uguali e iden>ci) In generale è possibile definire il fenomeno della disuguaglianza come la diversa distribuzione delle risorse materiali e immateriali che danno luogo a condizioni di vita e opportunità migliori o peggiori La disuguaglianza in termini di risorse è certamente la più visibile, ma è solo un ambito. È importante specificare l’ambito o dominio a cui si fa riferimento quando si parla di disuguaglianze Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri diseguaglianza Quando parliamo di disuguaglianze possiamo riferirci a U-N-A politica, Un Ambito, Una Teoria Dominio Una Popolazione, Una Categoria 501 Soggetti, Individui Misura 501 Contrasto O Famiglie.

Scene 4 (2m 37s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Reddito Ricchezza / Beni materiali AMBITI Salute / accesso alle cure Istruzione / accesso alla conoscenza diseguaglianze Accesso all’informazione ECONOMICHE E Diri: poli<ci /partecipazione poli<ca sociali Accesso al lavoro Relazioni sociali Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri diseguaglianze ECONOMICHE COMPONENTI Nell’ambito delle disuguaglianze economiche possono essere considera6 mol6 aspe7. Si può quindi fare riferimento a diverse variabili (stre%amente collegate) o componen6 della condizione economica: ▻ Reddito (") ▻ Ricchezza ($) ▻ Consumo (%) ▻ Risparmio (&) Indicatori composi2: → Ise = Indicatore della situazione economica → Isee = Indicatore della situazione economica equivalente.

Scene 5 (2m 57s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri redditi Solitamente quando non è diversamente specificato la disuguaglianza economica si riferisce ai redditi. I redditi sono le entrate economiche. Possono derivare da attività lavorativa, imprenditoriale, finanziaria, ma anche dal patrimonio mobiliare o immobiliare, nonché da altre fonti come i premi. Redditi ("!) nome Redditi#complessivi: Da Lavoro ("1) Salari $ 501 Impresa ("2) Utili " = : ;< !"# Finanziari ("3) Interessi O Dividendi Patrimonio Mobiliare O Immob. ("4) Rendite In Natura ("5) IN natura O finge benefit redditi lordi ("#$%&'')#prima di tassazione e trasferimenC redditi netti ("#)* plus )#reddiC effeEvamente a disposizione di un individuo o famiglia Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri ricchezza Fa riferimento alla disponibilità di beni mobili e immobili dotati di valore di mercato e che possono essere comprati e venduti. La ricchezza è costituita fondamentalmente da tre componenti Ricchezza netta (") = attività reali($%) plus attività finanziarie ($&) – passività finanziarie ('&) Attività reali (=%)= immobili (abitazioni, garage, terreni e altri fabbricati), aziende e oggetti di valore tra cui beni durevoli di consumo (lavatrice, computer) Attività finanziarie#(=>) = la ricchezza monetaria (contanti, depositi bancari e postali), buoni fruttiferi postali, certificati di deposito e pronti contro termine, titoli di stato e titoli esteri, obbligazioni, fondi comuni, azioni, quote di S-R-L e società di persone Passività finanziarie (?>) = i debiti contratti verso banche e società finanziarie (mutui, prestiti o crediti al consumo) e i debiti commerciali (fattura dell’idraulico, del carrozziere o del dentista non ancora pagata) @ = =% plus => − ?> ()*['& > $% plus $& ]; " < 0.

Scene 6 (4m 19s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri risparmio Il risparmio è un reddito non speso o un consumo differito C’è risparmio quando non si consuma tuOo il mio reddito. Il risparmio aumenta se aumenta il reddito mantenendo costan> i consumi, o se mantenendo costante il reddito si riducono i consumi Risparmio ( =*quota di reddito non spesa nei consumi Propensione al risparmio (o Tasso di risparmio): Rapporto percentuale tra risparmio lordo e reddito lordo disponibile. Il suo complemento a 100 è la propensione al consumo, definita come rapporto percentuale tra spesa per consumi finali e reddito disponibile lordo Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri CONSUMO Il consumo è l’acquisto di beni e servizi da parte di individui e famiglie per uso immediato, dati i vincoli di reddito/ricchezza Consumo 3 =*quota di reddito 3% *o quota di ricchezza 3& *spesa nell’acquisto di beni e servizi Dal punto di vista sociologico il consumo è un elemento centrale della vita quotidiana, dell’identità e dell’ordine sociale. Significato del consumo: ▻ Valenza strumentale: si spende in consumo per acquistare mezzi per soddisfare dei fini ordinati secondo criteri personali ▻ Valenza simbolica: si spende per identità e status. La possibilità di accedere a certi livelli di consumo dipende, almeno in parte, il riconoscimento nell’ambito di una cerchia sociale.

Scene 7 (5m 58s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri CONSUMO Teoria del reddito permanente (Friedman, 1957) Due componen6 del reddito: 1) Reddito permanente: parte di reddito che gli individui si aspeMano che permanga nel futuro. 2) Reddito transitorio: parte di reddito che viene considerata legata alla con6ngenza. Reddito corrente (") = Reddito permanente (reddito medio) plus Reddito transitorio (deviazione casuale dalla media) Consumo ($) dipende prevalentemente dal reddito permanente e i consumatori ricorrono al risparmio o all’indebitamento per uniformare il consumo a fronte di variazioni del reddito transitorio Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri CONSUMO Teoria del reddito permanente (Friedman, 1957) Livelli di consumo il più possibile stabili nel tempo (consumption smoothing) Modello del ciclo vitale di Modigliani (1950) Consumi e risparmi effettuati in una prospettiva di lungo periodo (tendenza a risparmiare da giovani in previsione di spese future, pensione, ecc).

Scene 8 (7m 18s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri reddito, ricchezza, risparmio E CONSUMI F )* Reddito (4) = ∑CDE Consumo C = 3% plus 3" Risparmio (() = reddito 4 −*consumi (3%) Ricchezza (") = risparmi (() plus capital gain 7 plus eredità e donazioni 8 ("91) = "90 plus ( *− 3& ± 7 ± 8 ("91) = "90 plus 4 *− (3%) − 3& ± 7 ± 8 Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri INDICATORI COMPOSITI Fonte INPS.IT (I-S-E-E-) L’ ISEE è l’indicatore della situazione economica equivalente. L’attestazione contenente l’indicatore I-S-E-E consente ai cittadini di accedere, a condizioni agevolate, alle prestazioni sociali o ai servizi di pubblica utilità. L' ISEE è ricavato dal rapporto tra l’indicatore della situazione economica (ISE= valore assoluto dato dalla somma dei redditi e del 20% dei patrimoni mobiliari e immobiliari dei componenti il nucleo familiare) e il parametro desunto dalla Scala di Equivalenza di seguito riportata con le maggiorazioni previste. → ISE = Indicatore della situazione economica (reddito plus 0,2 patrimonio) → ISEE = Indicatore della situazione economica equivalente (reddito plus 0,2 patrimonio)/scala di equivalenza (con maggiorazioni) ' <= plus 0,2* " / nr. componenti e maggiorazioni ISE = ∑$%& ' <= plus 0,2* " ISEE = ∑$%&.

Scene 9 (9m 12s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri SCALE 501 EQUIVALENZA CONFRONTARE 49 reddito delle famiglie I reddi> di famiglie con differen> caraOeris>che socio demografiche non sono direOamente confrontabili. Es. Famiglia A, 4 componen>, 2 adul> 2 figli (14 e 12 anni), 30.000 Euro annui Famiglia B, 2 componen>, 2 adul>, 20.000 Euro annui reddito PRO CAPITE Si divide il reddito complessivo per il numero di componen> 30.000 20.000 Fam) 4 = 7.500* Fam* 2 = 10.000 Vantaggio: Definizione semplice e confrontabile DifeKo: non >ene conto delle Economie di scala presen> nelle famiglie Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri SCALE 501 EQUIVALENZA ECONOMIE 501 S-C-A-L-A Tiene conto delle differenze nei bisogni di famiglie di diverse dimensioni e composizioni. I costi di mantenimento di una famiglia non aumentano in proporzione diretta al numero dei componenti: esistono economie di scala nel consumo familiare. Ad esempio, vivere in una casa con più persone consente di condividere alcuni costi fissi (come l'affitto o l'elettricità), quindi il costo per persona diminuisce con l'aumento della dimensione familiare. Le scale di equivalenza aiutano a comparare in modo più equo il benessere economico tra famiglie di dimensioni diverse, correggendo il reddito familiare per riflettere queste economie di scala..

Scene 10 (11m 1s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri SCALE 501 EQUIVALENZA reddito EQUIVALENTE I reddi> vengono confronta> a par>re da una variabile monetaria che deriva dal Reddito Familiare Disponibile SCALA 501 EQUIVALENZA Il reddito familiare disponibile viene diviso per un coefficiente (numero indice economico) ES. SCALA OECD 70 – 50 (Oxford) 1 per il primo adulto 0.7 per ogni successivo adulto 0.5 per ogni figlio soOo i 16 anni SCALA OECD modificata (EUROSTAT 1997) 1 per il primo adulto 0.5 per ogni successivo adulto 0.3 per ogni figlio soOo i 16 anni SCALA CARBONARO (tiene conto esclusivamente della dimensione famigliare e non della sua struttura in età) Famiglia di 1 componente: 0.60 Famiglia di 2 componenti: 1 Famiglia di 3 componenti: 1.33 Famiglia di 4 componenti: 1.63 Famiglia di 5 componenti: 1.90 Famiglia di 6 componenti: 2.16 Famiglia di 7 o più componenti: 2.40 Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri SCALE 501 EQUIVALENZA CONFRONTARE 49 reddito delle famiglie Famiglia A, 4 componenti, 2 adulti 2 figli (14 e 12 anni), 30.000 Euro annui Famiglia B, 2 componenti, 2 adulti, 20.000 Euro annui S-C-A-L-A O-E-C-D 30.000 Fam) 1 plus 0,7 plus 0,5 plus 0,5 = 30.000 2,7 = 11.111* Fam* 20.000 1 plus 0,7 = 20.000 1,7 = 11.765 Scala Oecd Mod. 30.000 Fam) 1 plus 0,5 plus 0,3 plus 0,3 = 30.000 2,1 = 14.286* Fam* 20.000 1 plus 0,5 = 20.000 1,5 = 13.333 Reddito Pro capite Fam) = 7.500* Fam* = 10.000 Con La Scala Carbonaro?.

Scene 11 (13m 57s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Distribuzione variabili economiche (o quantitative) media aritmetica (semplice) È un valore cara?eris<co di una distribuzione. È data dalla somma di tu: i valori di una variabile diviso per il numero dei casi Reddito medio Italia (2021): 33.798 Reddito mediano Italia (2021): 26.979 Media semplice: semplice e intui<va sensibile ai valori estremi Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Distribuzione variabili economiche (o quantitative) mediana (per variabili ordinali e cardinali) La modalità della variabile che sta nel mezzo della distribuzione (dove la distribuzione è divisa in due). necessario: ordinare le modalità U<le avere le frequenze cumulate.

Scene 12 (14m 21s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Distribuzione variabili economiche (o quantitative) Oltre La Mediana Alti Indici 501 posizione (non centrali) QUARTILI, decili, e percententili Le modalità della variabile che dividono la distribuzione in parti 100 > centili o percentili 10 > decili 5 > quintili 4 > quartili 3 > terzili Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Distribuzione redditi familiari Italia 2016 (dati B-D-I-) Rappresentazione Grafica 1500 ,03 Mediana 27,7 Media 36,6 1000 ,02 Frequency kdensity reddito 500 ,01 0 0 -20 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 Reddito.

Scene 13 (15m 28s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri diseguaglianze ECONOMICHE misurazioni Come si misurano le diseguaglianze economiche? ▻ Distanze di reddito tra gli individui ▻ Varianza (Deviazione Standard) ▻ Rapporto tra decili/quintili: ▻ Reddito (medio/limite/quota) di un “ricco” (90 gradi percentile) e di un povero (10 gradi percentile): S90/S10, P90/P10, S80/S20, P80/P20 ▻ Reddito di P90/P50 P50/P10; Q5/Q3 e Q3/Q1 ▻ % di reddito detenuta dal 10%, 5%, 1% della popolazione ▻ Indice di Gini Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri rapporto T-R-A decili Si ordinano dal più piccolo al più grande i reddi< delle famiglie e poi si dividono in par< uguali, solitamente 10 (ma anche 4 o 5). Si parla quindi di decili (divisi in 5, si parla di quin<li, in 4 di quar<li). Si confronta il primo decile che raggruppa il 10% della popolazione più povera, con l’ul<mo decile, cioè il 10% della popolazione più ricca (si considera la quota della distribuzione dei reddi< che hanno i due decili). R90/10= rapporto tra 9 gradi decile e il 1 gradi decile.

Scene 14 (16m 33s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri INDICE 501 G-I-N-I Indice di Gini o coefficiente di Gini) Compreso tra 0 e 1 (o 0 e 100) 0=equidistribuzione 1=massima concentrazione 0=assenza di disuguaglianza 1=massima disuguaglianza Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri INDICE 501 G-I-N-I Indice di Gini su reddi< lordi (prima di tassazione e trasferimen<) Indice di Gini su reddi< neL (dopo tassazione e trasferimen<) Redistribuzione = Gini su reddi< lordi Gini su reddi< ne: Effe?o dei trasferimen< pubblici e della tassazione Sogge: o gruppi interessa< dalla ridistribuzione ( plus , -, . … 01) Meccanismi a?raverso i quali si realizza la ridistribuzione (leggi fiscali, poli<che monetarie, misure di sostegno al reddito) Quali beni sono redistribui< (", $) Quando la redistribuzione è più incisiva?.

Scene 15 (17m 9s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri redistribuzione Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali rapporto T-R-A decili oecd.

Scene 16 (17m 22s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali % Ricchezza di una % della popolazione Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri disuguaglianze 501 reddito (LUNGO periodo Figure 9.8. Income inequality: Europe against the United States, 1900-2010 50% Europa E Stati Uniti U S 45% Europe 40% 35% 30% Share of top decile in total income 25% 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 The top decile income share was higher in Europe than in the U S in 1900-1910; it is a lot higher in the U S in 2000-2010. Sources and series: see piketty.pse.ens.fr/capital21c..

Scene 17 (18m 39s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri disuguaglianze 501 ricchezza (LUNGO periodo) Figure 10.6. Wealth inequality: Europe and the U S , 1810-2010 100% Europa E Stati Uniti 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% Top 10% wealth share: Europe Top 10% wealth share: U S Top 1% wealth share: Europe Top 1% wealth share: U S Share of top decile or percentile in total wealth 0% 1810 1830 1850 1870 1890 1910 1930 1950 1970 1990 2010 Until the mid 20th century, wealth inequality was higher in Europe than in the United States. Sources and series: see piketty.pse.ens.fr/capital21c. Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri diseguaglianza – definizione Ø Diseguaglianze economiche Definizione Ø Diseguaglianze economiche Componenti Ø Diseguaglianze economiche Misurazioni disuguaglianze sociali.

Scene 18 (20m 22s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri diseguaglianza sociale La disuguaglianza o, per meglio dire, le questioni rappresentate dai suoi fondamenti, dalla sua consistenza e dalla sua evoluzione nel tempo sono state affrontate da una pluralità di punti di vista, spesso marcatamente divergenti. A tal proposito è significativa la riflessione di Runciman (1998): in genere ci si trova d’accordo sul fatto che in tutte le società i ruoli (alcuni direbbero, piuttosto, gli individui o le famiglie) possono essere raggruppati in categorie che riflettono un livello di potere (alcuni direbbero, piuttosto, di privilegio o di risorse, o di possibilità di sopravvivenza) e che quindi, eccetto forse il caso delle più semplici o ristrette, risulta appropriato considerarle come “stratificate”. Ma sarete fortunati se riuscirete a trovare due sociologi che siano d’accordo su che cosa intendere esattamente per “stratificazione”. Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri diseguaglianza sociale In tutte le società complesse i beni di valore, materiali e immateriali, sono distribuiti in modo ineguale tra le persone e i gruppi che ne fanno parte. La disuguaglianza sociale, in termini generali può essere definita come il fenomeno per cui, all’interno di una data società, posizioni sociali diverse offrono a coloro che le occupano diversi sistemi di risorse, che a loro volta, si traducono in differenti opportunità di vita che determinano la qualità della vita di ognuno Tutte le opportunità che determinano la qualità della vita di ognuno La posizione sociale influenza: istruzione / lavoro / salute / alimentazione / consumi culturali / vacanza / casa.

Scene 19 (22m 20s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri diseguaglianza sociale La stratificazione sociale si riferisce ai gruppi sociali, agli strati che hanno un accesso differenziato alle risorse, al potere, all'autonomia e allo status. La stratificazione sociale implica una disuguaglianza sociale; se alcuni gruppi hanno accesso a più risorse di altri, la distribuzione di tali risorse è intrinsecamente disuguale. Le società possono essere stratificate su un numero qualsiasi di dimensioni (i sistemi di stratificazione più ampiamente riconosciuti sono basati su classe sociale, genere, nazionalità) Stratificazione sociale è un termine generale che descrive le strutture di disuguaglianza che hanno carattere sistematico. Esistono diversi tipi di stratificazione sociale: 1.Stratificazione economica: Basata sulla distribuzione della ricchezza e del reddito. I gruppi sociali vengono classificati in classi (ad esempio, classe alta, media, bassa) a seconda della loro posizione economica. 2.Stratificazione basata sullo status sociale: Alcuni individui o gruppi hanno più prestigio e rispetto di altri, indipendentemente dalla loro ricchezza economica (anche in questo caso può essere in classi) 3.Stratificazione di genere: Si riferisce alle disuguaglianze di potere e risorse tra uomini e donne. 4.Stratificazione educativa: I gruppi vengono classificati e trattati in modo diverso in base all’accesso all’istruzione. Classe (o strato): vasto gruppo di individui che condividono lo stesso tipo di risorse, le quali influiscono sulle loro condizioni di vita Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri diseguaglianza sociale v Stratificazione sociale è un sistema di disuguaglianze strutturate tra gruppi sociali. È così possibile concepire la società come costituita da strati ordinati gerarchicamente, dove i privilegiati stanno in alto e i meno privilegiati in basso. v La stratificazione sociale può essere determinata da diversi fattori (vedi tipi di stratificazione): risorse economiche, genere, età, appartenenza religiosa, prestigio, potere v La stratificazione è diversa dalla disuguaglianza, che si riferisce alla distribuzione diseguale delle opportunità di individui e gruppi. Quando le disuguaglianze si strutturano nella società e si trasmettono di generazione in generazione, abbiamo una stratificazione sociale v La stratificazione sociale è il sistema che organizza la società in strati, mentre la disuguaglianza è il risultato di come le risorse e le opportunità sono distribuite in modo non equo tra gli strati In una società stratificata in base alla classe sociale, le persone appartenenti ai livelli superiori della stratificazione (come la classe alta o le élite economiche) avranno accesso a più risorse, mentre le persone appartenenti ai livelli inferiori (come la classe operaia o la fascia più povera) avranno accesso limitato. Questo sistema di stratificazione crea disuguaglianze economiche, sociali e politiche..

Scene 20 (25m 52s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri LA STRUTTURA 501 CLASSE Per analizzare le disuguaglianze sociali è necessario individuare con precisione le diverse posizioni sociali e le loro caratteristiche, ottenendo così una mappa dello spazio sociale all’interno del quale gli individui agiscono e si muovono. Classe (o strato): vasto gruppo di individui che condividono lo stesso tipo di risorse, le quali influiscono sulle loro condizioni di vita Vi è un generale accordo tra i sociologi a ritenere che alla base delle disuguaglianze vi sia la divisione sociale del lavoro che dà luogo al fenomeno delle diseguaglianza occupazionale. In ogni società la produzione di beni e servizi si articola in un ampio insieme di mansioni di natura diversa, ognuna delle quali rappresenta un’occupazione distinta e viene svolta da un certo numero di individui. In cambio dell’occupazione svolta gli individui ricevono un certo insieme di ricompense (materiali e simboliche) che varia da occupazione a occupazione. Posizioni diverse > disuguaglianza occupazionale Occupazione dell’individuo come indicatore principale della posizione ricoperta Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri LE CLASSI sociali Il concetto di classi sociali è fondamentale per comprendere le dinamiche di disuguaglianza all'interno delle società moderne. Le classi sociali non solo riflettono le differenze economiche, ma influenzano anche le opportunità di vita, le relazioni sociali e l'accesso a risorse fondamentali come l'istruzione e la salute. Le classi sociali possono essere definite come gruppi di individui che condividono simili condizioni economiche, culturali e sociali. Per analizzare le disuguaglianze sociali è necessario individuare con precisione le diverse posizioni sociali e le loro caratteristiche, ottenendo cosi una mappa dello spazio sociale all’interno del quale gli individui agiscono e si muovono. Le classi sono spesso classificate in base a criteri come il reddito, l'occupazione e il livello di istruzione..

Scene 21 (28m 6s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri LE CLASSI sociali È essenziale adottare un approccio sociologico per comprendere le disuguaglianze, enfatizzando le relazioni sociali piuttosto che le semplici attribuzioni individuali (Goldthorpe 2012) Vi è un generale accordo tra i sociologi a ritenere che alla base delle disuguaglianze vi sia la divisione sociale del lavoro che dà luogo al fenomeno delle diseguaglianza occupazionale. In ogni società la produzione di beni e servizi si articola in un ampio insieme di mansioni di natura diversa, ognuna delle quali rappresenta un’occupazione distinta e viene svolta da un certo numero di individui. In cambio dell’occupazione svolta gli individui ricevono un certo insieme di ricompense (materiali e simboliche) che varia da occupazione a occupazione. Posizioni diverse > disuguaglianza occupazionale Occupazione dell’individuo come indicatore principale della posizione ricoperta Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri LE CLASSI sociali Il livello occupazionale abbia effetti diretti sullo stato socio economico dei soggetti. Considerare la posizione occupazionale di un individuo come indicatore principale della sua posizione sociale implica l’elaborazione di rappresentazioni semplificate della struttura occupazionale. Devono infatti essere identificati gruppi distinti di classi occupazionali che raggruppano le occupazioni in categorie internamente omogenee e significative distinte. La concettualizzazione e l’operativizzazione delle forme di disuguaglianza occupazionale possono essere riferite a distinti approcci.

Scene 22 (29m 56s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri LA STRUTTURA 501 CLASSE CONCEZIONI teoriche e misurazione della struttura di classe Esistono molte classificazioni sociali sull'occupazione basate su diverse spiegazioni teoriche sui meccanismi alla base della divisione in classi Alcune considerano i rapporti e le condizioni di lavoro (relazioni, reddito, potere) legate alle posizioni occupazionali (EGP e il derivato ESeC, Classificazione socio economica europea) Altre considerano le abilità necessarie per svolgere le professioni (Elias – Manual/Non manual) Altre considerano due dimensioni: una verticale, che riassume la vantaggiosità della relazione d’impiego, e una orizzontale, che riassume le diverse logiche di lavoro [l'impostazione del processo di lavoro, il grado di autorità sul posto di lavoro, l'orientamento al lavoro e il tipo di competenze richieste nell'esecuzione delle mansioni quotidiane] (Oesch) Altre ancora il riconoscimento/prestigio che forniscono le diverse posizioni di classe (Trieman) Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri LA STRUTTURA 501 CLASSE Fonte: Lambert e Bihagen (2014) Using occupation based social classifications, W-E-S research note.

Scene 23 (31m 25s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri LA STRUTTURA 501 CLASSE La misurazione della struttura di classe Identificazione della posizione occupazionale come posizione sociale Svantaggi Unidimensionale. Corretto? Altre condizioni? Problema non occupati, livello individuale o familiare Vantaggi Stabilità Misurazione in schemi Flessibilità di quali e quante posizioni Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri LA STRUTTURA 501 CLASSE ESEMPI Versione a tre posizioni Versione a sette posizioni Classe elevata I Professionisti, amministratori e funzionari di livello superiore; dirigenti di grandi imprese, grandi imprenditori Schema EGP 2 Professionisti, amministratori e funzionari di livello inferiore; a 3 e 7 posizioni dirigenti di piccole imprese; supervisori di lavoratori non manuali Classe 3 Impiegati esecutivi e addetti ai servizi intermedia 4 Piccoli imprenditori e lavoratori autonomi 5 Tecnici di livello inferiore; supervisori di lavoratori manuali 6 Operai qualificati Classe operaia 7 Operai non qualificati dell'agricoltura.

Scene 24 (32m 43s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri LA STRUTTURA 501 CLASSE ESEMPI a) borghesia: comprende gli imprenditori medio grandi, i liberi professionisti e i dirigenti; b) classe media impiegatizia: comprende lavoratori dipendenti non manuali a medio o medio alto livello di qualificazione; Schema E-G-P Rivisto da c) piccola borghesia urbana: comprende i proprietari e i coadiuvanti di piccole imprese industriali, commerciali e di servizio, in particolare artigiani e commercianti; Schizzerotto, più diffuso in Italia d) piccola borghesia agricola: comprende i proprietari e i coadiuvanti di piccole imprese operanti nei settori dell’agricoltura, caccia, foreste e pesca; e) classe operaia urbana: comprende i lavoratori dipendenti manuali e gli impiegati esecutivi a basso livello di qualificazione, occupati nelle imprese operanti nei settori dell’industria, del commercio, del commercio e dei servizi; f) classe operaia agricola: comprende i lavoratori dipendenti manuali occupati nelle imprese operanti nei settori dell’agricoltura, caccia, foreste e pesca. Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri distribuzione CLASSI sociali ITALIA.

Scene 25 (34m 7s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri 49 dibattito sulle CLASSI Molti studiosi hanno fortemente criticato le analisi sulle strutture di classe, sostenendo che il concetto di classe non sia più utile per la ricerca sociologica (Pahl, 1989). In generale la posizione dei decostruzionisti o dei postmodernisti (esponenti di questa posizione critica) può essere riassunta con l’idea che la struttura di classe abbia assunto una forma sempre più “postmoderna” nella misura in cui le organizzazioni sociali e gli stili di vita sono il risultato di inclinazioni e scelte individuali piuttosto che il riflesso dell’appartenenza ad una classe. In sostanza le classi sociali sono costruzioni puramente accademiche che non forniscono più molte informazioni circa stili di vita, atteggiamenti e livelli di benessere individuale. Questa tesi sostiene le forme generali di postmodernismo, che cercano di rappresentare i nuovi movimenti sociali (per esempio il femminismo) come gruppi precursori del cambiamento nei sistemi di stratificazione (Eyerman 1994; Inglehart 1990, 1977; Laclau e Moffe 1985; Offe 1985; Touraine 1981; Melucci 1980). In questi studi il movimento di lavoro è rappresentato come una passata categoria radicata nei vecchi conflitti sul posto di lavoro e del capitalismo industriale. I nuovi movimenti sociali sono invece adeguati a fornire una rappresentazione dell’azione collettiva in virtù della loro enfasi sulle questioni dello stile di vita, dell’identità personale e del cambiamento normativo. Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri 49 dibattito sulle CLASSI Le reazioni più significative a questa posizione sono state sostenute da alcuni sociologi americani come Grusky, Sørensen e Weeden, in parte già accennate in precedenza. Secondo questi ultimi, le poche ricerche disponibili a sostegno delle tesi postmoderniste si basano su misurazioni aggregate della classe sociale, che raggruppano i distinti gruppi occupazionali in un piccolo numero di grandi classi, o riducono i punteggi delle scale di prestigio sociale, dello stato socio economico, o del capitale economico e culturale. Questi approcci minimizzano gli effetti totali della posizione occupazionale, in quanto non misurano in modo dettagliato le categorie sociali istituzionalizzate che determinano il livello occupazionale individuale (Grusky, Weeden. 2005; Grusky, Weeden. 2001; Grusky, Sørensen 2001; Sørensen 2000; Grusky, Sørensen 1998). Infatti nonostante la popolarità di questo filone, non vi sono dati longitudinali che confermano la tendenza secondo cui, le classi occupazionali non rappresentano più le disuguaglianze presenti nella società. Le poche ricerche disponibili, come quella di Evans (1983), effettuano analisi di classe ad un livello altamente aggregato e le reali tendenze della stratificazione sono confuse di conseguenza con i cambiamenti esogeni nella composizione professionale delle classi (Grusky, Sørensen 1998, 1222). Grusky e Weeden cercano quindi di dimostrare che utilizzando schemi di classe molto disaggregati, si possono ottenere buoni modelli di spiegazione delle disuguaglianze (Grusky, Weeden 2005, 191). Secondo questi autori, uno schema più articolato è maggiormente adeguato a individuare le classi nei diversi luoghi dello spazio sociale..

Scene 26 (38m 21s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri mobilitÀ sociale Definiamo mobilità sociale ogni passaggio di un individuo o un gruppo da uno strato (una classe sociale) ad un altro. La mobilità si distingue in: Assoluta Relativa orizzontale e verticale orizzontale e verticale Mobilità assoluta: numero di persone che si spostano da una classe all’altra (numero di figli di operai che diventano impiegati) ascendente e discendente ascendente e discendente intergenerazionale e intragenerazionale intergenerazionale e intragenerazionale di breve e lungo raggio di breve e lungo raggio Mobilità relativa: uguaglianza delle possibilità di mobilità (ascendente/discendente) degli appartenenti ad una classe in un certo periodo individuale e di gruppo individuale e di gruppo Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri tavola 501 mobilitÀ sociale Una tavola di mobilità classifica i membri di una data società in base alla loro origine sociale e alla loro des>nazione sociale, in modo da stabilire quan8 individui appartengono a ciascuna delle possibili combinazioni origine des>nazione Nell’esempio possiamo vedere che 160 individui sono na> nella classe superiore e lì sono rimas> anche dopo essere transita> alla vita adulta. Altri 200 individui hanno avuto origine nella classe inferiore ma poi, nel corso della vita adulta, sono ascesi alla classe media. E così via.

Scene 27 (40m 21s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri mobilitÀ sociale Immobilità sociale È la somma degli individui che, nel corso della vita adulta, hanno conseguito una posizione sociale iden>ca a quella della propria famiglia di origine Nell’esempio, 160 sono rimas> «immobili» nella classe superiore, 150 nella classe media e 250 nella classe inferiore. Complessivamente, dunque, 560 individui su 1.000 hanno mantenuto la propria posizione sociale di origine, dando luogo a un tasso complessivo di immobilità sociale pari a 56% Mobilità sociale Tuu gli individui che non sono immobili sono, ovviamente, mobili e, nella tavola di mobilità, sono rappresenta> dalle combinazioni origine des>nazione in cui la posizione sociale di origine è diversa da quella di des>nazione. Nell’esempio ques> individui sono 440 su 1.000, equivalen> a un tasso complessivo di mobilità sociale pari a 44% Ascendente Comprende tuu i movimen> nello spazio sociale che implicano un miglioramento della propria condizione Nell’esempio risultano mobili in senso ascendente 90 plus 50 plus 200 = 340 individui, corrisponden> a un tasso complessivo di mobilità ascendente pari a 34% Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri mobilitÀ sociale Discendente Comprende tuu i movimen> nello spazio sociale che implicano un peggioramento della propria condizione Nell’esempio risultano mobili in senso discendente 30 plus 10 plus 60 = 100 individui, corrisponden> a un tasso complessivo di mobilità discendente pari a 10% Scenari ipoteZci Per interpretare il tasso complessivo di mobilità sociale osservato è u>le meOerlo in relazione con i tassi complessivi di mobilità sociale che la società̀ oggeOo di studio avrebbe esibito in due scenari ipote>ci: – quello di massima ereditarietà sociale – quello di perfe<a uguaglianza delle opportunità di mobilità sociale Massima ereditarietà sociale Il primo scenario è quello in cui l’origine sociale esercita la maggiore influenza possibile sulle opportunità di mobilità sociale date le distribuzioni osservate delle origini e delle des>nazioni sociali PerfeKa uguaglianza delle opportunità̀ di mobilità sociale Il secondo scenario corrisponde alla situazione in cui tu> i membri della società̀ oggeOo di studio hanno – qualunque sia la loro origine sociale – esaOamente le stesse possibilità̀ di occupare le posizioni di des>nazione disponibili in un dato momento.

Scene 28 (43m 6s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Unidimensionale Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri differenza TRA CLASSE E CETO Classi e ce>: gruppi omogenei per condizione economica o s>le di vita Øclassi sociali, hanno origine nella divisione del lavoro, si basa principalmente su faKori economici e di potere Øce>, comunità di persone che hanno lo stesso s>le di vita (stesso gusto, stesse preferenze di consumo) e un forte senso di appartenenza. Si dis>nguono l’uno dall’altro per il diverso grado di pres>gio di cui godono. Rivelanza presZgio sociale, status e onore, e altri faOori come la nascita, la professione o la reputazione.

Scene 29 (43m 56s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri differenza TRA CLASSE E CETO Classi e ceti: gruppi omogenei per condizione economica o stile di vita Øclassi sociali, hanno origine nella divisione del lavoro Øceti, comunità di persone che hanno lo stesso stile di vita (stesso gusto, stesse preferenze di consumo) e un forte senso di appartenenza. Essi si distinguono l’uno dall’altro per il diverso grado di prestigio di cui godono Le relazioni classi/ceti sono complesse: connessione ricchezza/prestigio nella società capitalista probabile ma non scontata Squilibrio di status (Lenski 1954): ci sono diverse gerarchie, ogni individuo occupa una posizione in ciascuna Squilibrio: 1) se individuo non si trova allo stesso livello in tutte le gerarchie 2) quando vi è una differenza nelle posizioni occupate in contrasto con aspettative società Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri differenza TRA CLASSE E CETO Classi e ce6 aMuano chiusura sociale per esclusione/inclusione (outsider/insider, ingroup/out group) La chiusura sociale è un concetto sociologico che si riferisce al processo attraverso il quale determinati gruppi o classi sociali si isolano o si escludono da opportunità e risorse, limitando l'accesso di altri gruppi a tali vantaggi. Questo fenomeno può manifestarsi in vari contesti, come l'economia, l'istruzione, la salute e la partecipazione politica. La chiusura sociale è spesso associata a dinamiche di potere e privilegio, dove i gruppi dominanti cercano di mantenere il proprio status e le proprie risorse a scapito di quelli meno avvantaggiati.

Scene 30 (45m 51s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri differenza TRA CLASSE E CETO L’esclusione è definita come una conseguenza della formazione di potenti monopoli di gruppo, che restringono l’accesso degli outsider attraverso la chiusura sociale La chiusura sociale avviene quando le istituzioni e le distinzioni culturali non solo creano barriere che tengono fuori gli altri contro la loro volontà, ma sono usate anche per mantenere la disuguaglianza. restringendo accessi attraverso controlli ed esami per esercitare alcune professioni [Nella chiusura sociale si distinguono il processo di esclusione e di usurpazione, rispettivamente di chi cerca di proteggere il proprio potere e di chi cerca di conquistare risorse monopolizzate da altri (Parlkin)] Conflitto Sociale: L'esclusione di determinati gruppi può generare tensioni e conflitti all'interno della società, poiché i gruppi esclusi possono sentirsi frustrati e marginalizzati Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri GERARCHIE OCCUPAZIONALI PRESTIGIO Gerarchie occupazionali basate sul presQgio mostrano che l’ordinamento delle occupazioni in relazione al pres<gio che esse conferiscono a chi le svolge è stabile nel tempo e nello spazio (Treiman 1977) Mancanza di differenze riscontrate nelle valutazioni degli intervista< a seconda delle loro appartenenze a vari gruppi sociali Sarebbe ragionevole a?endersi un certo grado di variabilità sistema<ca dei giudizi in base ad esempio all’occupazione di chi giudica, oppure al genere o all’etnia Tu?avia «le gerarchie di pres<gio sembrano essere indipenden< da par<colari valori e a?eggiamen< di chi valuta» (Treiman, 1977, 59).

Scene 31 (47m 7s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri GERARCHIE OCCUPAZIONALI PRESTIGIO In Italia la prima scala fu elaborata da de Lillo e Schizzerotto (1985) Si tratta di una scala reputazionale ( o di desiderabilità sociale), costruita cioè chiedendo agli intervistati di ordinare un numero limitato di occupazioni; grazie a questi ordinamenti viene poi calcolato un punteggio, che esprime il grado di desiderabilità di una data occupazione o categoria occupazionale in relazione a tutte le altre Le gerarchie di prestigio occupazionale sono stabili nel tempo: a) stabilità temporale b) condivisione a livello di tutti i gruppi sociali Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri GERARCHIE OCCUPAZIONALI basate SUL PRESTIGIO PRESTIGIO Costruzione di una graduatoria tra gruppi di occupazioni, defini< «categorie occupazionali», che fossero al contempo il più possibile omogenei al loro interno ed eterogenei tra loro, in virtù della «vantaggiosità sociale» delle occupazioni – ossia, come de?o, dei vantaggi materiali e simbolici di cui è portatore ogni mes<ere – collocate in ques< so?oinsiemi. Partendo da circa 11.000 occupazioni censite dall’Istat si è arriva< a definire, dopo alcuni interven< tesi a omogeneizzare le informazioni con i fini specifici dell’indagine, un numero ristre?o di occupazioni, 590, rappresenta<ve di 88 categorie occupazionali da so?oporre al giudizio degli intervista< (Sar< 2007)..

Scene 32 (48m 4s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri GERARCHIE OCCUPAZIONALI PRESTIGIO misurazione PRESTIGIO (MEDIA Soggettiva) Interviste a soggetti che dovevano ordinare un numero limitato di occupazioni scelte casualmente (20) e costruzione dell’ indice di preferibilità (punteggio che tiene conto di tutte le valutazioni assegnate alle professioni). Macro gruppi e gruppi più dettagliati Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Domanda per rilevare il prestigio «Le presenterò 10 cartellini di colore diverso, su ciascuno dei quali è riportato il nome di una occupazione; dovrebbe genClmente considerare i cartellini, meNendo in ordine le occupazioni dalla più alta alla più bassa, a seconda del loro livello sociale, della loro posizione sociale, di come Lei pensa che siano considerate nella società di oggi».

Scene 33 (49m 1s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri uguaglianza E disuguaglianza Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri uguaglianza E disuguaglianza A favore o contro alla disuguaglianza? « Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno. Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo. Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te. Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi ».

Scene 34 (51m 4s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri uguaglianza E ForME 501 ugualitarismo ugualitarismo Visione, prospettiva, concezione della realtà dal punto di vista politico e sociale che ha per obiettivo: la realizzazione più completa dei principi di eguaglianza e di giustizia sociale Equa suddivisione dei beni fra tutti i membri di una determinata società Ma quali sono le ragioni che possono motivare l’adesione a principi ugualitari? La maggior parte di quanti professano posizioni ugualitarie (numerosi autori anche con approcci diversi) lo fanno come se attribuissero all’uguaglianza un valore intrinseco, immediatamente evidente e non bisognoso di alcuna visione o fondamento. Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri uguaglianza Possono però esserci posizioni molto diverse – anche tra i sostenitori dell’uguaglianza – rispetto alle concrete norme ugualitarie, e al diverso riconoscimento e peso attribuito ad altri valori che possono entrare in conflitto con l’uguaglianza stessa. L’attribuzione all’uguaglianza di un valore intrinseco non implica un ugualitarismo assoluto ed incondizionato, ma è compatibile con un approccio pluralistico che riconosce anche altri valori meritevoli di considerazione ed esclude non solo il perseguimento di un’impossibile piena uguaglianza, ma anche la ricerca dei risultati realizzabili solo al prezzo del sacrificio di libertà fondamentali o di un generale impoverimento (in termini di qualcuno dei valori rilevanti). In generale va considerato che è necessario motivare l’uguaglianza o la disuguaglianza e l’onere della prova non può essere solo un uno dei. Es. l’egualitarismo diventato in passato dominante nel ceto degli intellettuali sempre più radicale che trova anche spazio culturale a tutti i livelli (nei media, nella musica, nella letteratura, nella moda, nei modelli di consumo e negli stili di vita)..

Scene 35 (53m 12s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Ragioni a favore dell’UGUAGLIANZA Uguaglianza come valore in sé Per chi ha valore l’uguaglianza? Due approcci alternativi: 1) l’uguaglianza è considerata un bene per la società nel suo insieme: una società di uguali è una società buona (più realisticamente: società con meno disuguaglianze) 2) l’uguaglianza è considerata un bene (la disuguaglianza un male) per gli individui. Es. due persone senza casa. La prima ottiene una casa, la seconda no. La seconda subisce una perdita per il semplice fatto di non aver ottenuto una casa come il primo Ragioni per l’uguaglianza: 1) condizione per la realizzazione di altri valori (utilità e benessere collettivo) 2) strumentale ad altre uguaglianze e conseguenze di esse (uguaglianza per rendere effettivi certi diritti o libertà fondamentali, es. diritto di voto) 3) come soluzione ai conflitti, in situazioni negoziali (scelta di default) 4) come avversione al rischio (no moral attitude ma self interest?) 5) Altre (ideologiche contro lo sfruttamento, diritto) Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Ragioni contro l’UGUAGLIANZA Quattro categorie di ragioni: a) Impossibilità logica dell’uguaglianza Uguaglianza su tutto è impossibile, quindi l’uguaglianza in una sfera comporta la disuguaglianza in un’altra b) Costi e difficoltà pratiche (fino al limite dell’impossibilità) della sua realizzazione o anche solo della sua approssimazione c) Alcune disuguaglianze sono ritenute legittime e desiderabili (e quindi alcune uguaglianze illegittime e indesiderabili) Principio di responsabilità delle scelte fatte Condizioni ascritte o condizioni acquisite? d) L’uguaglianza non ha un valore in sé è innaturale, non ha valore intrinseco e al limite è un disvalore.

Scene 36 (55m 23s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Forme di ugualitarismo Pertanto, prima di dirsi favorevoli o contrari all’ideale egualitario bisogna cercare di capire meglio di che cosa si stia parlando. Osservando che l’uguaglianza in un ambito comporta necessariamente disuguaglianze in altri, si pone il problema di scegliere, con il soccorso di una teoria della giustizia/equità, in quali ambiti legittimare l’uguaglianza e in quali invece legittimare, o tollerare, la disuguaglianza. Riprendendo la famosa frase dell’economista indiano Amartya Sen, bisogna rispondere alla domanda (vista prima): Uguaglianza di che cosa? Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Forme di ugualitarismo Storicamente l’egualitarismo si presenta in due versioni teoriche fondamentali 1) Uguaglianza dei risultati Considera le condizioni in cui i soggetti si trovano in un dato momento e mira a correggere le disuguaglianze, quale ne sia l’origine. La nozione di uguaglianza dei risultati viene per lo più citata quando si parla di uguaglianza delle opportunità (ossia quando si parla di uguaglianza – senza specificazioni spesso di fa riferimento all’uguaglianza dei risultati). Quando si trova la specifica di uguaglianza dei risultati è per lo più fatto con una accezione negativa in contrapposizione a uguaglianza delle opportunità. Considera illegittime le disuguaglianze che emergono anche in conseguenza di scelte e azioni compiute autonomamente e di cui ognuno quindi è responsabile. Infatti considera che anche le azioni e le scelte fatte autonomamente, e senza immediati vincoli o costrizioni esterne, sono in realtà dettate da inclinazioni o preferenze influenzate in modo decisivo da fattori dei quali i soggetti non sono ritenuti responsabili..

Scene 37 (57m 19s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Forme di ugualitarismo 2) Uguaglianza delle opportunità Tipica versione liberale dell’ugualitarismo: Premessa: è intrinsecamente giusto (dal punto di vista etico) e conveniente (in termini di efficienza) consentire che sia la libera interazione delle volontà individuali in un contesto concorrenziale a determinare quanto e cosa viene prodotto e come deve essere distribuito. Condizione: parità nelle condizioni di partenza o di una competizione in cui nessuno goda di immotivati vantaggi iniziali o di un trattamento di favore. Condizioni di una gara E-Q-U-A: -Criteri formali -Posizioni di partenza dei concorrenti (con possibili diverse interpretazioni) -Trattamento che viene riservato Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Forme di ugualitarismo L’ Uguaglianza delle opportunità si presenta, a sua volta, in quattro versioni. 1) Una prima versione, che potremmo definire formale, che richiede semplicemente la libertà nella possibilità di accedere a determinate posizioni, la mancanza di situazioni di vantaggio e discriminazione e che identifica l’obiettivo egualitario solo nell’eliminazione di vantaggi particolari o trattamenti discriminanti, senza però richiedere che i soggetti vengano posti in condizione di avere realmente uguali probabilità di riuscita. 2) Una seconda versione, che potremmo definire meritocratica, che aggiunge ai requisiti formali della prima, una serie di condizioni sostanziali, come l’eliminazione degli ostacoli sociali ed economici che rendono ineguali le possibilità di riuscita, ma non l’eliminazione o la compensazione delle disuguaglianze dovute alla diversità delle doti e dei talenti naturali. 3) Una terza versione che richiede la eliminazione anche di queste ultime disuguaglianze. 4) Infine una quarta versione che richiede interventi ex post per correggere gli effetti che sul risultato hanno avuto le ineguaglianze nelle condizioni di partenza quale ne sia stata l’origine (sociale o naturale)..

Scene 38 (59m 35s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Forme di ugualitarismo Uguaglianza dei risultati: v considera semplicemente le condizioni in cui i soggetti si trovano in un determinato momento v si guarda a ciò che una persona ha v sottovalutata la responsabilità v sottovalutata l’efficienza Uguaglianza delle opportunità: v considera le condizioni di partenza degli individui (differenza tra condizioni ascritte e acquisite) v si guarda a ciò che una persona potrebbe avere v giustizia (nessun ha immotivati vantaggi) v efficienza v legittima le disuguaglianze conseguenza di scelte e azioni autonome e di cui ognuno è responsabile Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Quale ugualitarismo? Gli esseri umani sono completamente diversi sia in caratteristiche esogene che personali. La potente retorica dell’«eguaglianza» degli uomini spesso tende a deviare l’attenzione da queste differenze. Anche se tale retorica («tutti gli uomini nascono uguali») è considerata parte essenziale dell’egualitarismo, la mancata considerazione delle diversità personali può generare, in realtà, effetti profondamente anti egualitari: una considerazione eguale per tutti può richiedere un trattamento molto diseguale a favore di coloro che si trovano in una condizione di svantaggio. A Sen, La diseguaglianza. Un riesame critico, Il Mulino, 1994.

Scene 39 (1h 1m 9s)

[Audio] Marianna Filandri Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Parti uguali tra disuguali? Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Parti uguali tra disuguali? Concezione di giustizia La giustizia egualitaria non comporta necessariamente una divisione in parti eguali. Essa può richiedere distribuzioni ineguali per arrivare a risultati equi. Livello micro Es: trattamento equo di cure sanitarie implica che gli ammalati ricevano molto più dei sani perchè tutti siano in salute (trattamento equo ma diseguale). Livello macro Es: Distribuzione dei fondi per politiche sociali. Fondi Nazionali dati a Regioni con situazioni più problematiche o a università con peggior performance di didattica e ricerca. Posizione contraria: premiare l’eccellenza..

Scene 40 (1h 2m 3s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri discriminazione Discriminazione v La discriminazione comporta una riduzione (non gius6ficata) di opportunità economiche, sociali o poli6che per alcuni individui o gruppi. Può rappresentare la direMa conseguenza di un asseMo norma6vo, oppure si manifesta all’interno delle dinamiche e prassi sociali, nonostante le leggi promulgate per promuovere la parità di diri7 e opportunità. v La discriminazione assume comunque una par6colare rilevanza nell’ambito delle aMuali società complesse, in cui si afferma il principio di uguaglianza formale, ma di faMo lo si contraddice, nella misura in cui – come di frequente accade – non sussiste uguaglianza sostanziale (ovvero gius6ficata ineguaglianza) nell’accesso di tu7 alle risorse ed alle opportunità. Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri discriminazione Discriminazione Ø Alle persone non vengono date opportunità (pari?) e diritti (o accesso alle risorse). Vengono trattate in modo ingiusto e subiscono discriminazioni. Ø La discriminazione è il trattamento ingiusto di una persona a causa delle sue caratteristiche particolari, come la razza, la religione, il sesso, ecc. Ø La disuguaglianza può verificarsi intenzionalmente o non intenzionalmente, mentre la discriminazione avviene con lo scopo di sfruttare/escludere/penalizzare un individuo. Discriminazione legata a chiusura sociale Discriminazione: trattamento disuguale Sistema Delle Quote?.

Scene 41 (1h 3m 43s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Ø Cos’è? Ø Come lo possiamo definire? Ø Come lo possiamo misurare? Cosa significa esaOamente merito, e cosa significano le parole direOamente o indireOamente riconducibili ad esso? Sono davvero prive di ambiguità e zone d’ombra? L’uso quo>diano di merito, meritevoli, meritocrazia crea abitudine e assuefazione, nasconde la necessità di interrogarsi per comprendere il senso delle parole. Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri disuguaglianza Strettamente Collegata Al Concetto 501 Merito Che Cos’e’ 49 Merito? Come Lo Possiamo Definire? Come Lo Possiamo Misurare?.

Scene 42 (1h 4m 33s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Ø Accezione posi;va: merito, meritevoli, meritocrazia. Alan Fox (1956) aveva messo in evidenza come la selezione sulla base dell’intelligenza e del talento – aOuata in nome dell’«uguaglianza delle opportunità» – fosse alla base di una inacceOabile divisione sociale. Meritocrazia è quindi un neologismo coniato in senso fortemente cri>co nell’ambito della ricerca sociale Michael Young (1958, L’avvento della meritocrazia) lo u>lizzò per soOoporre a una dura cri>ca un modello sociale di cui aveva colto i rischi in un libro contro la meritocrazia, ma – paradossalmente – il termine è entrato nel vocabolario corrente con un’accezione posi>va, ed è stato usato in questo senso da corren> poli>che opposte. Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Young raffigura gli esiti nefasti provocati dalla volontà di abolire i privilegi della nascita e della ricchezza. La narrazione è affidata a un paladino della meritocrazia, che in realtà insinua nel lettore una serie di dubbi del nuovo sistema sociale. Il racconto si snoda nel corso di un secolo e mezzo, il lungo periodo nel quale alcune riforme fondate sull’uguaglianza delle opportunità – in particolare nel campo dell’istruzione – promuovono una selezione basata esclusivamente sull’intelligenza (Young definirà questo sistema sociale il «club dello sperma fortunato»). Uno degli assi portanti del cambiamento è rappresentato dalla misurazione precoce delle capacità, ispirata allo studio dei tempi e dei movimenti introdotto dall’organizzazione scientifica del lavoro, grazie alla quale diventa possibile calcolare il merito di ciascun individuo, che deriva dalla combinazione tra lo «sforzo» e il quoziente di intelligenza. Questa metodologia selettiva trasforma gradualmente il sistema scolastico. L’istruzione non è più impartita a tutti allo stesso modo, ma viene differenziata. I bambini sono indirizzati verso scuole diverse “organizzate gerarchicamente sulla base delle capacità individuali. Gradualmente, l’aristocrazia di nascita viene sostituita dall’«aristocrazia dell’ingegno» e la stratificazione sociale si fa ancora più netta, fino a che le tensioni create dal nuovo sistema sociale sfociano – nel 2033 – in una rivolta delle classi inferiori. L’ordine meritocratico è fondato sulla crescita economica: «La capacità di aumentare la produzione, direttamente o indirettamente, si chiama «intelligenza»: questa ferrea misura è il criterio con cui la società giudica i suoi membri».

Scene 43 (1h 7m 27s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito L’intelligenza che viene col[vata è un’intelligenza u[litaris[ca, pra[ca, misurabile. La canalizzazione precoce dei bambini nel sistema di istruzione avviene sulla base di questa classificazione. Il sistema meritocra[co teorizza e me]e in pra[ca la disuguaglianza Young: «L’assioma del pensiero moderno è che gli individui sono ineguali: e da esso discende il prece]o morale che si debba dare a ciascuno una posizione nella vita proporzionata alla sua capacità. Dopo una lunga ba]aglia si è potuto costringere alla fine la società a conformarvisi: i mentalmente superiori sono sta[ innalza[ al ver[ce, e i mentalmente inferiori sono sta[ cala[ al fondo» (vedere Vonnegut Ma]atoio n 5) Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Il merito > parte integrante del discorso pubblico Evocato come orizzonte di cambiamento> è un obiettivo in sé, è attraente In quanto garantirebbe ai meritevoli (senza tenere conto delle condizioni di partenza): opportunità lavorative posizioni di responsabilità mobilità sociale Cruciale nei sistemi di valutazione (cfr. trasformazione della scuola, dell’università, dei servizi pubblici).

Scene 44 (1h 9m 0s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Diffusione del conceOo di merito > La teoria del capitale umano (Becker 1964) Correlazione tra il livello di istruzione e il reddito (le persone più istruite tendono sempre a guadagnare più degli altri) Due pun> principali. 1) il conceOo di capitale viene esteso fino a comprendere tuOe le conoscenze, competenze e abilità che ciascun individuo accumula nel corso della vita 2) assunzione che gli esseri umani compiano inves>men> su questa par>colare >pologia di capitale secondo un preciso calcolo razionale dei cos> e dei benefici che potranno derivarne in futuro Implicazioni di questa prospeuva: il reddito è il rendimento di un capitale, di conseguenza è capitale tuOo ciò che può essere fonte di reddi> futuri Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Merito come meccanismo di correlazione tra il livello di istruzione e il reddito implica anche: Accezione positiva e CENTRALE PER L’ECONOMIA In particolare, l’accostamento tra ciascun individuo e il capitale produce un significato positivo, poiché mette in relazione il patrimonio non materiale accumulato nel tempo attraverso lo studio e l’esperienza professionale con un termine che evoca ricchezza Sebbene quindi il sistema di istruzione abbia scopi diversi rispetto all’industria, tuttavia ciò non impedisce che l’istruzione aumenti il guadagno futuro degli studenti e la rende una forma di investimento. Anche le soddisfazioni che l’istruzione garantisce su un piano diverso da quello del guadagno (come la socializzazione con i compagni di studio o la capacità di godere della lettura di buoni libri) vengono filtrate attraverso la lente economica: queste soddisfazioni rappresentano esclusivamente il consumo, mentre la componente di produzione deriva dall’investimento in abilità e conoscenze destinato a incrementare i futuri guadagni.

Scene 45 (1h 11m 6s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Si può misurare il merito nell’istruzione? Vo2 uguali, condizioni disuguali Cosa c’è dietro a un voto? o Titolo di studio, condizione occupazionale e reddituale dei genitori (influenza dell’ambiente di crescita, linguaggio, ogge7 materiali, rete di relazioni, capacità di fornire aiuto, aspeMa6ve sul rendimento scolas6co) o Condizioni abita6ve (ambiente, silenzioso, salubre) o S6le di aMribuzione di successi e insuccessi o EffeMo pigmalione (aMese più alte per alcune e più basse per altri) o EffeMo scuola (influenza di insegnan6 e gruppo dei pari) Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Ø Questa prospettiva è fondata sul presupposto che i risultati dell’istruzione siano misurabili Ø Presupposto molto criticato Ø IMPOSSIBILITÀ di quantificare gli effetti favorevoli alla crescita prodotti dall’istruzione (ossia calcolare il tasso di rendimento degli investimenti nel campo dell’educazione). Ø Non è possibile misurare le esternalità dagli investimenti in istruzione, ossia gli effetti esercitati sulla società nel suo complesso, in termini economici o di benessere.

Scene 46 (1h 12m 36s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Misurazione di conoscenze/competenze/efficienza/performance Come funziona la valutazione? È parte del sistema di apprendimento Può essere fatta in vari modi (qualitativamente /quantitavamente) Molto usata Test modi in cui interagiscono con i processi di apprendimento modi in cui creano effetti collaterali che hanno un impatto significativo sul sistema educativo nel suo complesso Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Misurazione di conoscenze/competenze/efficienza/performance Test Es. Invalsi -Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo. Ogni anno vengono «somministrati» a tutti gli studenti delle seconde e quinte classi della scuola primaria, delle terze classi della scuola secondaria di primo grado, delle seconde e quinte classi delle scuole superiori. Test relativi a italiano, matematica e inglese, strutturati in modo quasi esclusivo intorno a domande con risposta chiusa. Cosa implica la scelta di una certa modalità di valutazione (risposta chiusa)?.

Scene 47 (1h 13m 49s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Misurazione di conoscenze/competenze/efficienza/performance ObiePvo: valutare la comprensione di un testo (per studenQ seconda elementare) Le]ura di una favola Tre formiche tornano a casa spingendo il cibo che erano riuscite a trovare durante la giornata e trovano l’ingresso del formicaio ostruito da una pietra, e tua i loro sforzi per rimuoverla si rivelano inu[li. Un moscerino si offre di aiutarle, ma una delle formiche risponde con aria di sufficienza: «Se non riusciamo a spostare questo sasso noi tre robuste formiche, non vedo che cosa potrebbe fare un esserino deboluccio come te!». Il moscerino, senza scomporsi, chiama ad alta voce la chiocciola che si era addormentata proprio davan[ al formicaio (e che le formiche avevano scambiato per un sasso) e la invita a spostarsi. Domanda: Che cosa vuol far capire il racconto? A Il mondo degli insea è molto interessante B Non sempre le cose sono quello che sembrano C C I moscerini sono più intelligen[ delle formiche D Non sempre l’unione fa la forza Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Misurazione di conoscenze/competenze/efficienza/performance ObiePvo: valutare la comprensione di un testo (per studenQ seconda elementare) Tra gli studen[ dell’insegnante Adriana Presen[n, nessuno aveva barrato la casella «giusta» (le]era B) Ragionando con loro emergono altre possibili «morali» non previste nel test, e ragionano sul fa]o che anche le risposte «sbagliate» in realtà non lo sono affa]o. Essi erano in grado di cogliere la dimensione metaforica, ma hanno bisogno di tempo e di confronto, due aspea nega[ dalla logica dei test. A]raverso il tempo e il confronto, mostrano di possedere un’oama competenza rispe]o alla comprensione del testo: la capacità di dare un’interpretazione molteplice, ricca di sfacce]ature. “Marta. Ma allora, maè, qual era la risposta «giusta» dei signori Invalsi? [...] Beh, rispondo io, i «signori Invalsi» ritengono giusta la risposta n 2, quella che dice: «Non sempre le cose sono quello che sembrano». Silenzio totale nell’aula. Qualche bambino appare perplesso. Poi subito SanPago si riscuote per dire: Ma quali cose non sembrano quelle che sono? No – dico io – è il contrario: le cose non sono quello che sembrano... La favola, secondo i signori Invalsi, ci insegna a non fidarci dell’apparenza. Chakira si fa portavoce di un largo brusio interrogaPvo: Che cos’è l’apparenza? Io: L’apparenza di una cosa è quello che sembra... Insomma, quello non era un sasso, ma una chiocciola. L’apparenza di quell’oggeWo era un sasso, e la realtà era una chiocciola. Marta: Ma è troppo poco! Io: Che vuoi dire? Marta: Non è tanto interessante. È più interessante la nostra! Brusio di approvazione nella classe. Io: Perché? MarPna R.: Mi sembra più giusta che «Il più piccolo può anche essere il più forte» perché sennò come faceva il moscerino a risolvere il problema? E poi anche che ci dobbiamo fidare degli amici e non ci dobbiamo arrendere. SanPago: è più interessante la nostra perché noi ci abbiamo pensato molto e abbiamo trovato tante cose [...].”.

Scene 48 (1h 17m 16s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Misurazione di conoscenze/competenze/efficienza/performance Le risposte «giuste» risultano estremamente riduttive o fuorvianti Lo studente è scoraggiato dal fare ciò che la scuola dovrebbe insegnare: 1) leggere (e rileggere) con attenzione un testo 2) cercarne i significati senza perdere di vista le relazioni tra le parti che lo compongono 3) individuare i molteplici livelli interpretativi [anziché sforzarsi di ridurne la complessità e la stratificazione] «Di fronte a questo apparato costrittivo, lo studente può agire solo reprimendo se stesso» Funzione (Implicazione?) dei test (scopo misurare): Chiudere (imposizione di interpretazioni univoche dei testi letterari confina il pensiero degli studenti dentro un recinto) Uniformare (processi di apprendimento vengono uniformati: atteggiamenti di tipo opportunistico degli studenti per superare i test, mentre le scuole tendono a orientare la didattica in modo da renderla più aderente ai sistemi di valutazione standardizzati es. volumi su test) Banalizzare (conseguenza – banalizzazione dei processi di apprendimento) Decontestualizzare Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Misurazione di conoscenze/competenze/efficienza/performance Distinzione tra domande legittime e illegittime (Von Foerster) Illegittime le domande la cui risposta è già nota Legittime le domande di cui non si conosce la risposta Necessario «de banalizzare» gli studenti insegnando loro a porre la seconda categoria di domande. Il processo di apprendimento ha bisogno anche di domande illegittime per ancorare la conoscenza a realtà di fatto. Deve riservare un ampio spazio alle domande legittime per coltivare il pensiero divergente. Il sistema dei test non prevede questa possibilità. Non solo: i test impediscono lo sviluppo del pensiero divergente inglobando le domande legittime e trasformandole in domande illegittime. Tutto questo può funzionare solo all’interno di un processo di decontestualizzazione. La valutazione è un «mezzo dell’apprendimento», «non è un elemento isolabile nella relazione [tra studenti e insegnanti], ma la pervade in ogni suo momento». I test recidono questa relazione e snaturano la valutazione rendendola un processo esogeno governato da agenzie esterne che operano secondo principi uniformi ed astratti, sono adatti «a valutare prestazioni e non esseri umani»..

Scene 49 (1h 20m 4s)

[Audio] Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Misurazione di conoscenze/competenze/efficienza/performance Scala metrica dell’intelligenza e una serie di test per misurare il livello intelle]uale (che più avan[ verrà denominato quoziente di intelligenza (e alla base di S-A-T-) Idea di fondo: scuola pubblica come luogo per formare questa una classe dirigente sulla base esclusiva dei talen[ individuali, e i test dovevano selezionarli, classificarli e indirizzarli nei ruoli sociali più appropria[ Scenario meritocra[co (cfr. Young) a]raverso S-A-T Ambizione di modellare la società statunitense a]raverso l’uso generalizzato dei test, a creare «l’equivalente morale della religione, ma sulla base della ragione e della scienza piu]osto che delle opinioni e della tradizione». Per questo si sarebbe voluto misurare tu]e le abilità umane Origine del «culto americano per i test» (contraddizione di tu]e le democrazie liberali) coesistenza tra una filosofia ugualitaria e le disuguaglianze sociali Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri merito Tu?o dipende dall’individuo, dalle sue capacità, dalla sua intraprendenza, dal suo a?eggiamento posi<vo. Coloro che non avranno «successo nella vita» saranno quindi gli unici responsabili del proprio fallimento. Deresponsabilizzazione completa di chiunque non sia l’individuo Atomizzazione della vita sociale che si traduce anche in una concezione dei diri: come beni esclusivamente individuali.

Scene 50 (1h 21m 30s)

[Audio] COSTI della disuguaglianza Si veda: Lavorare non basta, pagina 134 Sociologia delle diseguaglianze economiche e sociali Marianna Filandri Povertà.